8 aprile 2013
La guerra delle Valute (II): il Giappone può essere un’opportunità?
La notizia della nomina del nuovo governatore della banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, della sua biografia e come ha reagito immediatamente la borsa giapponese, descrivono chiaramente ciò che sta avvenendo in uno dei paesi più ricchi al mondo.
Sono mesi che lo Yen si sta deprezzando nei confronti di tutte le altre valute, ma adesso è chiaro che il fenomeno non sarà assolutamente momentaneo, anzi, la nuova classe dirigente politica e monetaria vuole sconfiggere la tendenza deflazionistica degli ultimi 20 anni. Questo vuol dire anche finanziare lo sviluppo imprenditoriale in maniera diversa, in modo da far crescere i prezzi interni e quindi, per chi vende, i relativi margini di vendita.
Questo vuol dire che per un’impresa localizzata in un paese con la valuta forte, tipo l’Euro, è più economico investire in Giappone per avviare un’attività, fare una joint venture, aprire un negozio, assumere personale, ecc.
Per lo stesso motivo, per un’azienda giapponese, diventa meno appetibile investire in un paese a valuta forte, mentre sarà più proficuo incrementare le proprie attività nel proprio paese.
Per i consumatori finali sarà più oneroso viaggiare all’estero per fare le vacanze e soprattutto gli “acquisti griffati”. Queste persone non hanno cambiato idea sull’assoluta qualità del made in Italy e del brand, ma adesso inizia a diventare molto più costoso soddisfare questo bisogno direttamente in Italia. Ecco perchè il made in Italy dovrebbe/potrebbe presentarsi direttamente in loco.
Ho letto con molto interesse i post di Davide Abellonio su Postilla, condivido quello che ha scritto e penso che bisogna verificare se ci sono opportunità/agevolazioni per la propria PMI e assolutamente puntare sull’estero, almeno nel breve/medio termine (cerco di essere ottimista…).
La politica economica giapponese potrebbe essere un’opportunità per le PMI, il made in Italy non è apprezzato nel mondo, è idolatrato. Non si riesce a capire quanto il resto del mondo adori l’Italia e i suoi prodotti se non quando ci si trovi, in un qualsiasi paese estero.
Chiedo come al solito la Vs opinione/contributo.
Scritto il 10-4-2013 alle ore 11:15
IO vedo l’informazione da un altro punto di vista:
il fatto che il Giappone potenzi la politica a favore di una svalutazione dello yen, finirà per mettere in difficoltà l’area dell’Euro che viceversa sembra disinteressata alle politiche monetarie che adottano i competitors (Usa e Cina soprattutto). Che possa essere interessante andare ad investire in Giappone per contrastare la penalizzazione del cambio ci può stare però è evidente che l’Europa non potrà stare a questo gioco per molto tempo. Penso alle industrie manifatturiere già gravate da un costo dela Mo
non competitivo che dovranno sparire se non supportate da politiche monetarie e/o barriere doganali.
Scritto il 14-4-2013 alle ore 13:30
Non ho scritto cose diverse, è la visuale diversa.
Io non posso interferire/gestire i cambiamenti macro dell’UE (necessari come dice lei, al 100%) che posso solo auspicare.
Guardo quello che sta succedendo dall’interno di un’azienda e mi chiedo, cosa posso fare? Sto fermo e attendo che gli eventi Macro cambino in mio favore oppure cerco un modo per operare bene anche in questo contesto terribile ed avverso?
Forse il mio post iniziale non era chiaro, spero adesso lo sia un pochino in più.